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Oltre ai canali informativi consigliati, riVISTA offre, di tanto in tanto, spunti, link, riflessioni.
Buona lettura e ricerca.




è tempo di leader o sarà tempo di sangue...

La violenza è acqua, una massa d'acqua che a goccia a goccia cresce sempre di più.
La ragione, la morale e il buon senso sono la diga che tiene bloccata questa enorme massa d'acqua.

Alcuni giorni fa scrivevo a Grillo allertandolo sulla prossima ondata di violenza in arrivo e sulla necessità di un leader che guidi il popolo in una vera rivoluzione che a mio avviso può ancora esser sufficientemente pacifica(ma non indolore, nessuna rivoluzione può essere del tutto non violenta).

I governi  alimentano la rabbia della gente col menefreghismo, con l'assenza di vergogna, calpestando ogni diritto, disprezzando il popolo, ignorandolo e offendendolo. Non è un caso: i governati vogliono che la diga crolli. Loro vogliono la destabilizzazione, il caos. Gli avvoltoi trovano profitto solo dalle macerie e dai morti.

La violenza è in cerca di uno sfogo.

I porci al governo sono traditori della Patria: hanno calpestato la Costituzione, le Leggi, offeso la Bandiera e attraverso essa il Popolo Italiano. Continuano a mangiare ingordi, senza fame ma senza fondo: porci insaziabili, avidi profittatori. Non lasciano nemmeno le briciole che cadono dalla loro bocca piena: si gettano a terra per leccarle e non perder neppure quelle, mentre altri, più insignificanti, leccano loro il culo e lo ripuliscono per bene.
Il profitto è il male del Consumismo. Il profitto è un virus: chi ne è contagiato vuole sempre di più e mai si accontenta. Speculazione, profitto, potere, avidità.

Questi luridi governanti devono esser imprigionati e giudicati dal popolo, devono venir chiusi nel Parlamento che occupano e abbandonati lì: il Parlamento deve diventare la loro prigione.
Tutti, tutti colpevoli assieme al nostro Nano Presidente. Permissivi, zerbini, inutili servi e giocolieri viscidi. Non sono legittimati e occupano il nostro Governo: abusivi e traditori.

Serve un leader per guidare il popolo a chiudere i cancelli del porcile. La gente è stanca, diventerà sempre più violenta. Senza lavoro, senza prospettive, senza rispetto. La belva sta per uscire: è il momento di usarla per evitare la degenerazione fintanto è controllabile.
Ora abbiamo un nemico comune e possiamo usare la violenza come forza costruttiva e non distruttiva. Ma è necessario poter direzionare questa immensa forza. la diga è piena, l'acqua spinge: o usiamo questa potenza per sfondare i muri del Parlamento o presto nelle città e nelle strade la violenza si manifesterà senza un preciso obbiettivo, solo come sfogo e necessità: su tutto, su tutti. Sarà il caos, la guerra civile.

I colpevoli di questa situazione hanno volti e nomi: politici, mafiosi, imprenditori, clericali, banchieri, giornalisti, magistrati. Queste persone devono togliersi dai coglioni e devono marcire in prigione o pendere nelle piazze: non servono processi, sappiamo tutto; la legge non si può usare perché loro la legge continuano a cambiarla a proprio piacimento: non puoi giocare una partita se il tuo avversario cambia ad ogni turno le regole del gioco. Per queste persone dev'esserci l'alto tradimento perché hanno portato il paese al collasso. C'è ancora tempo per sfruttare senza spargimenti di sangue questa forza violenta che sta maturando nell'animo della gente. Se aspettiamo la diga si romperà, la belva uscirà e l'energia sprigionata sarà senza controllo. E' tempo che i leader si facciano avanti e trovino il coraggio di guidare il proprio popolo.

Questa non è propaganda, questo è un allarme, una riflessione. Perché la diga sta cedendo, perché sta già accadendo.

Siamo un popolo in psicoanalisi (di Covacich Pietro)

Perché ancora Berlusconi?
Berlusconi è l'unico politico che, invece di costruire su di sé un immagine pulita da super eroe, ha incarnato in sé tutte le debolezze umane. Ha creato un personaggio, un antieroe, un personaggio umano, ricco di difetti umani. E ha sfruttato tutto questo mostrandolo con orgoglio, come a dire" Io sono imperfetto, sono umano e come tale sbaglio e cado nelle mie tentazioni, ma non me ne vergogno, anzi, rivendico la necessità di esserlo!"
Il popolo è umano. Il popolo sbaglia. Approfitta, corrompe, ruba, inquina, abusa... sbaglia.
Sbagliare è umano, Silvio è umano. Il popolo è umano e s'identifica con lui.
Berlusconi ad un certo punto (volendolo o inconsapevolmente) ha messo il popolo italiano di fronte ad una scelta: o con Silvio o contro di lui.
Chi si scaglia contro di lui usa alimentare il proprio attacco agganciandosi alle malefatte del nostro (anzi vostro) Presidente: si usa la sua debolezza per colpirlo. Ma la debolezza è la forza di un antieroe.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Per poter attaccare Berlusconi, è necessario non esser come lui. Per potergli dire"Sei un ladro" "Sei un mafioso"è necessario non aver mai rubato, è necessario non aver mai corrotto o evaso le tasse, nemmeno per uno scontrino. Quindi sono in pochi a potersi scagliare contro di lui.

Gli italiani si sono trovati a dover sceglier se esser con Berlusconi o contro di lui. Chi è senza peccato può permettersi di andargli contro, chi ha peccato volente o non volente dovrà stargli accanto oppure denunciare anche se stesso denunciando lui. Una scelta difficile quindi.

L'Italia è un paese di persone deboli e peccaminose(anche a causa di un sistema complesso che induce a delinquere) che di fronte ad un esame di coscienza ha dovuto prendere il proprio posto. Non per una vera scelta personale, ma bensì per una scelta imposta dal proprio comportamento. Scelgo chi è come me, chi mi rappresenta al meglio(o al peggio in questo caso)

Berlusconi è stato saggio e intelligente: ha posto gli italiani davanti ad uno specchio: lui. Ben sapendo cosa avrebbero trovato in quel riflesso. Ha toccato la coscienza degli individui, non ha giocato sugli ideali, sulle buone intenzioni e propositi, ha usato le coscienze sapendo molto bene quanto queste fossero sporche.

L'Italiano quindi non ha scelta: o vota Berlusconi o decide di cambiare, ma nessuno vuole cambiare se stesso, nessuno vuole ammettere di essere come colui che giudica, quindi...


la santa trinità diabolica

Come mai l'Italia non è in rivolta?
è questa la domanda che molti si fanno guardando il resto del mondo. Sembra infatti che l'italiano seppur schiacciato e inculato, non sappia e non voglia reagire. La colpa?
Noi abbiamo la chiesa. Fin da principio la chiesa si è offerta di indossare la veste da mediatore tra popolo-morto-di-fame e politici-affogati -nell'-oro. nonché tra stato e mafie. La chiesa usa la fede, la religione, la morale per tener mansuete le persone giunte al punto critico, quel punto che non ti permette di far la spesa per i tuoi figli o di comprar loro i libri per la scuola. La chiesa media e calma i greggi che ormai son branchi di lupi inferociti. Usa l'elemosina per illuder le pance vuote e la fede per rincuorar gli animi sconfitti della gente che non ce la fa più. Ecco perché l'italiano è ancora sul divano, invece che impugnare forconi e badili, scender in piazza ed impiccar qualche merdoso politico assieme ad un papa e ad un pappone.
Basta guardarsi attorno e vedere vescovi e papi che ancora s'arrampicano sugli specchi per giustificare il comportamento dei nostri governanti, le puttane, la pedofilia, la droga, la corruzione e presto anche l'omicidio. A loro tutto e concesso perché Dio è comprabile come il peggior dei malfattori.
Politici, mafiosi e preti da sempre hanno amministrato lo stesso potere e condiviso gli stessi vizi. Uno controllando le leggi, l'altro la morale e l'umore e l'ultimo l'illecito. I tre volti del diavolo.
Il papa indossa oro ed ermellino mentre predica la carestia e l'umiltà.
I politici predicano la legalità e l'integrità nazionale mentre bruciano bandiere, scopano e si drogano. La mafia forse in tutto questo appare l'unica coerente con ciò che è...
L'italiano è ancora sul divano, con la bibbia nella mano e una puttana a fargli un pompino.